giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
risotto con pesto di sedano e code di gamberi
lunedì 28 dicembre 2009
Paccheri ripieni di zucchine alle noci con sugo di scampi all'arancia
domenica 27 dicembre 2009
venerdì 25 dicembre 2009
NATALE 2009
giovedì 24 dicembre 2009
BUON NATALE!

mercoledì 2 dicembre 2009
Al pancapanna è già Natale
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mercoledì 25 novembre 2009
spada e tonno affumicati con ananas e miele al tartufo
ricetina veloce che unisce i due gusti sapido e dolce che vengono perfettamente equilibrati dall'aroma del tartufo nero, un olio leggero toscano completa il piatto accompagnato, suggerisco da una Vernaccia di S.Giminiano.
Affettate non troppo sottilmente il pesce, pulite e tagliate a triangolini l'ananas, versate a filo l'olio e il miele al tartufo e per finire una spolverata si prezzemolo fresco; buon appetito.
mercoledì 4 novembre 2009
domenica 1 novembre 2009
martedì 27 ottobre 2009
venerdì 18 settembre 2009
io faccio la spesa giusta
martedì 8 settembre 2009
martedì 1 settembre 2009
festa al Pancapanna

Buffet
lunedì 31 agosto 2009
sabato 25 luglio 2009
Trenette alla carbonara di peperoni e carpaccio di tartufo nero

mercoledì 15 luglio 2009
risotto alle noci,salvia e limone
Aprile 17, 2009 di pancapanna
Pensate un pò che da incontri casuali vengono in mente delle ricette che poi vengono proposte e richieste per oltre due mesi; mio cognato raffaele mi porta la carne e mi chiede se gli posso fare un risotto, ma un risotto come quello che mi hai fatto….. e chi si ricorda? Ma si quello con le noci… le noci e qualcos’altro… ed era questo
Risotto alle noci con salvia e limone:
Occorrenti per 4 persone:
300 gr. di riso carnaroli
2 lt di buon brodo di pollo ( o di dado di pollo va bene uguale come del dado vegetale, se è senza glutammato è meglio)
2hg. di gherigli di noci
1 hg di parmigiano
una decina di foglie di salvia
olio extravergine di oliva
2 bicchieri di latte intero
1 bicchiere di vino bianco secco
un limone non trattato
una noce di burro
una cipolla
una pentola di alluminio
Rosolate la cipolla con un pezzettino di burro e un cucchiaio di olio e le foglie di salvia tritate finemente, appena comincia a diventare trasparente togliete la cipolla dalla pentola e versate il riso e mentre tosta per circa 5 minuti frullate le noci con il parmigiano e l’olio fino a farle diventare una crema.
Sfumate il riso con un bicchiere di vino bianco secco e aggiungete 2 bicchieri di latte intero. Continuate la cottura fino al prosciugamento del latte e cominciate ad aggiungere il brodo caldo un mestolo alla volta aspettando che sia assorbito il liquido precedente. Aggiungete la crema di noci, almeno tre cucchiai, e continuate la cottura fino alla fine. Mantecatelo con il restante burro una manciata di parmigiano togliendo la pentola dal fuoca e una volta nel piatto copritelo con una bella grattuggiata di limone; se potete aggiungete a filo dell’ olio crudo di noci e guarnite con della granella di noci. buon appetito!
martedì 30 giugno 2009
Che dire oggi è il compleanno di Xenia e con Mariana compiamo la terza estate assieme! Con mia moglie e loro che squadra!
lunedì 29 giugno 2009
mercoledì 24 giugno 2009
lezione di lunedì 22 giugno
E' un piacere lavorare quando il gruppo è ormai affiatato; anche i lavori in cucina vengono svolti come se loro fossero di casa: prendi questo, prendi quest'altro... " conoscono tutti i ripostigli degli atrezzi e delle cose che servono, anche io lavoro di meno... c'è anche più spazio al dibattito e alla degustazione arricchita da abbinamenti e nuove ricette... e poi sono sempre più bravi!!!
lunedì 22 giugno 2009
giovedì 11 giugno 2009
lezione del 9giugno2009
Approfitto per dire che questo lavoro nonostante tutto riserva delle gradite sorprese e proprio grazie a lui ho avuto la possibilità di conoscere delle persone veramente speciali.
Una serata devo dire con un argomento di difficile presa e di difficile interpretazione, ma che è stata facilmente realizzata grazie alla bravura e all'impegno dell'aiuto cuoca Mariana che mi segue ormai da circa 4 anni e anche alla comprensione e la pazienza di chi da diversi mesi a questa parte frequenta le "lezioni di cucina " del Pancapanna; grazie a tutti!
mercoledì 27 maggio 2009
mercoledì 20 maggio 2009
Crudismo
Crudismo
Copyright by THEA 2007
Il crudismo è una forma ortoressica di alimentazione che promuove il solo impiego di cibi non cotti. Si tratta di una forma semplicistica di approccio salutistico con cui si evidenziano gli svantaggi della cottura dei cibi, senza capirne i vantaggi.
I presunti vantaggi salutistici del crudismo non sono mai stati dimostrati. Secondo i crudisti:
... assumere costantemente alimenti denaturati produce talmente tante scorie che gli organi di eliminazione non riescono a compiere il loro lavoro adeguatamente, col risultato che questi prodotti di rifiuto devono essere immagazzinati da qualche parte. Questo processo di accumulazione provoca un generale stato di intossicazione dell’organismo, e conseguentemente genera la malattia.
Se tutto ciò fosse vero, l'età media dei crudisti sarebbe decisamente superiore a quella della media della popolazione. Cosa che non è. Basta questa banale osservazione per rendere inutili le terribili complicazioni alimentari (pensiamo alla vita di relazione) cui si sottopongono i crudisti: tanta fatica per nulla.
Il crudismo nasce da un'esagerata paura che un'alimentazione non ottimale possa condurre a catastrofi organiche. Il crudista, psicologicamente parlando, è un pauroso (nel senso del Well-being).
Anche dal punto di vista della scienza dell'alimentazione, un'alimentazione crudista deve essere condannata: una dieta che i crudisti ritengono bilanciata è costituita dal 75-80% di frutta, 10-20% di verdure (molto importanti sono quelle a foglia verde) e un 5% di noci e semi; c'è, in totale, un deciso sbilanciamento a favore dei carboidrati a scapito di proteine e grassi.
A mo' di esempio ecco un tentativo di difendere il crudismo; la difesa, apparsa in un forum, tenta di addurre motivazioni molto razionali con uno stile che, se non è scientifico, sembra molto accattivante per la sua logicità; notate le locuzioni in grassetto, superflue al discorso, ma che tendono a evidenziare il clima di logica in cui si muoverebbe chi parla!
In realtà è un cumulo di castronerie. Mi limito a evidenziare come giocando con la logica si possano ingannare i più deboli di… mente.
Vorrei a questo punto farvi una domanda: qual è il periodo, nella vita di ciascun individuo, in cui è maggiore il bisogno di proteine?
Esatto, la crescita. In particolare, il periodo in cui la crescita individuale avviene in maniera esponenziale è subito dopo la nascita. I primi anni di vita sono anni intensi, dove peso e struttura corporea aumentano considerevolmente, molto più che negli anni successivi.
Quindi è chiaro che il cibo assunto da un neonato è fondamentale per una crescita ottimale, ed il cibo per eccellenza è il latte materno.
Si sa, non c'è nulla di meglio!
Analizzando la composizione del latte materno, si scopre che esso è costituito da un 2-5% di proteine.(1) Interessante vero?
Se ne deduce che, forse, potrebbe non essere realistico che da adulti si necessiti del 20% di proteine come spesso ci viene detto.(2)
Analizzando la composizione della frutta si scopre che essa contiene proteine!! E ne contiene circa il 2-5%.(3)
(1) Primo errore, che dimostra come l'articolista manipoli dati per manipolare il cervello di chi parla. Parlare del 2% di proteine è del tutto irrealistico e motivato solo dalla tendenza al ribasso, dall'avversione per le tanto odiate proteine. Per ogni 100 g il latte materno contiene (Fonte: database del ministero americano dell'agricoltura) 1 g di proteine, 4,4 di grassi e 6,9 di carboidrati, cioè rispetto alle calorie totali, il 5,6% di proteine, il 55,6% di grassi e il 38,8% di carboidrati.
(2) Il ragionamento è di una forzatura incredibile e può essere accettato solo da chi non ha spirito critico. Basta esaminare tutta la composizione del latte materno, per capire che l'alimentazione di un adulto non può basarsi sul contenuto del latte materno. Se si accetta il ragionamento per le proteine, perché non accettarlo anche per i grassi e suggerire un'alimentazione per gli adulti con oltre il 55% di grassi? Se invece non vale il ragionamento per i grassi, perché mai dovrebbe valere per le proteine?
(3) Peccato che un adulto pesi circa 20 volte un neonato, per cui se un neonato con un litro di latte al giorno si procura la dose di proteine, un adulto dovrebbe mangiare circa 20 kg di frutta.
Una persona che si rende assurda la vita (come i crudisti) può farlo, ma è veramente assurdo che voglia che gli altri lo seguano...
Vegan Italia - La dieta crudista - Crudismo I Igienismo - Articoli
Perchè essere crudisti?
L’uomo ha cotto il suo cibo per migliaia di anni. Tuttavia, l’uomo è sulla Terra da molto più tempo, ed è biologicamente e fisiologicamente “programmato” per mangiare senza l’uso del fuoco, come tutti gli altri animali. Contravvenire alle regole comporta delle conseguenze facilmente osservabili: nessun altro animale sul pianeta cuoce il proprio cibo, e nessun altro animale eccetto gli esseri umani (e gli animali che abbiamo addomesticato) soffre di tanti problemi e malattie come noi.
Il calore modifica la struttura molecolare del cibo, rendendo i nutrienti meno utilizzabili. Gli alimenti cotti e denaturati, specialmente quelli industriali, sono meno digeribili del cibo crudo. Tutto quello che consumiamo e che non può essere digerito o immagazzinato, deve essere eliminato come materiale di rifiuto.
Assumere costantemente alimenti denaturati produce talmente tante scorie che gli organi di eliminazione non riescono a compiere il loro lavoro adeguatamente, col risultato che questi prodotti di rifiuto devono essere immagazzinati da qualche parte.
Questo processo di accumulazione provoca un generale stato di intossicazione dell’organismo, e conseguentemente genera la malattia.
Il giusto cibo non denaturato ci fornisce tutti i nutrienti necessari, come accade per tutte le altre specie viventi.
Cosa mangia un crudista?
Un crudista mangia prevalentemente frutta, verdura, noci e semi. Una dieta bilanciata potrebbe essere costituita dal 75-80% di frutta, 10-20% di verdure (molto importanti sono quelle a foglia verde), ed un 5% di noci e semi.
Molte persone che passano da una dieta standard ad una crudista, inizialmente attraversano un periodo di transizione, mangiando molta frutta secca o esagerando con i condimenti nelle loro insalate, per sentire un pò meno la mancanza di ciò che mangiavano in precedenza. Si tratta di un buon modo di cambiare gradualmente la propria alimentazione, sperimentando numerose ricette con alimenti più sani, ed evitando il rischio di ricadute.
Inizialmente è normale mangiare molto, perchè si sente la mancanza di quel senso di “pienezza” e “soddisfazione” che il cibo cotto ci dava. Col tempo anche questo bisogno tenderà a scomparire.
Spesso tendiamo a mangiare troppo perchè il nostro corpo non assimila le sostanze nutritive nell’intestino. Se i villi intestinali, attraverso i quali riusciamo ad assorbire le sostanze, sono occlusi dai prodotti di scarto degli alimenti che non siamo in grado di utilizzare, il nostro organismo non verrà adeguatamente nutrito, e ci manderà continuamente dei segnali per avvertirci di mangiare ancora, nel disperato tentativo di ricevere i nutrienti di cui necessita. Quindi, in definitiva, saremo malnutriti anche se mangiamo troppo. Una dieta basata sugli alimenti che siamo geneticamente programmati per mangiare permetterà di nutrirci adeguatamente, gradualmente ripulirà e “sturerà” i villi intestinali, così che il corpo inizierà ad assorbire le sostanze nutritive. Automaticamente, l’organismo richiederà meno cibo. Molte volte non si mangia per fame, si mangia per noia, o perchè si è dipendenti da certi alimenti che rappresentano la nostra “droga”. La vera fame rappresenta una richiesta di nutrienti da parte dell’organismo, e ci dovrebbe spingere a mangiare cibo ricco di sostanze nutritive, biologicamente appropriato, e preferibilmente di un solo tipo alla volta, poichè ciascun alimento richiede un ambiente chimico differente per la propria digestione.
Perchè cereali, carne o latticini non sono cibi ideali?
“Biologicamente appropriato” è il cibo per il quale siamo fisiologicamente adatti. Gli esseri umani sono frugivori, ovvero una specie “mangiatrice di frutta”. I granivori mangiano principarmente semi e cereali, gli insettivori si nutrono di insetti, e così via. Se paragoniamo l’anatomia umana a quella delle altre specie, possiamo rilevare che siamo differenti dai granivori, carnivori, insettivori, erbivori ed anche dagli onnivori (come i maiali e gli orsi). Tuttavia, possiamo notare la nostra notevole somiglianza con i nostri cugini primati, che sono classificati come frugivori.
Nonostante molti “esperti” di nutrizione ancora ci classifichino comunemente come onnivori, la grande differenza tra gli esseri umani ed i veri onnivori, e la nostra preponderante similarità con i frugivori, non lascia alcun dubbio sul fatto che gli umani siano una specie frugivora. Da queste osservazioni si possono trarre conclusioni logiche che ci permettono di determinare quale sia il nostro cibo naturale.
Da dove i crudisti assumono le proteine, il calcio, ecc.?
La prima domanda che viene generalmente posta a chi non assume cibi di provenienza animale riguarda l’approvvigionamento delle proteine. Molti studi scientifici, tuttavia, dimostrano che il nostro fabbisogno di proteine non è poi molto elevato. Generalmente tendiamo ad avere il problema opposto, ovvero a consumare molte più proteine del necessario.
A questo proposito, è interessante osservare il contenuto di proteine presenti nel latte materno. E’ ovvio pensare che un bambino durante i primi anni di vita, ovvero durante un periodo di intensa crescita e sviluppo, abbia un fabbisogno elevato di proteine, più di qualunque altro periodo della sua vita. Di conseguenza la richiesta di proteine dovrebbe essere la più elevata durante il periodo della crescita. Il latte materno contiene tuttavia un quantitativo molto piccolo di proteine (1-4% a seconda dell’età del bambino) approssimativamente la stessa percentuale contenuta nella frutta (1-6%)
Ci preoccupiamo continuamente di assumere abbastanza proteine, calcio, omega 3, vitamine etc., ma ciò che dovremmo semplicemente fare è scoprire qual è il cibo naturalmente più adatto a noi e nutrirci di quello. Nessun altro animale del pianeta si affligge per sapere se ha assunto abbastanza nutrienti con la sua dieta, semplicemente mangia ciò che è naturalmente predisposto a mangiare, e noi dovremmo semplicemente fare la stessa cosa. La natura ci dona il cibo per cui siamo fatti senza bisogno di modifiche, così come siamo fatti per bere acqua invece di coca-cola, e respirare ossigeno anzichè monossido di carbonio.
Il timore di avere carenze nutrizionali molto spesso deriva dal bombardamento pubblicitario indotto dalle industrie alimentare e farmaceutica, che reclamizzano la fondamentale importanza della carne, del latte, della pasta, degli integratori etc, rendendoci insicuri e confusi riguardo la nostra alimentazione. Possiamo difenderci da questo condizionamento psicologico attraverso un pensiero razionale e sensibile, basato sulla logica e la realtà dei fatti.
Perchè la cottura dei cibi è dannosa?
La cottura altera radicalmente la struttura chimica del cibo. Le proteine vengono denaturate, i grassi subiscono ossidazione, e si sviluppano composti chimici potenzialmente dannosi, come radicali liberi ed idrocarburi tossici. Gli enzimi presenti vengono distrutti, costringendo l’organismo ad utilizzare la propria riserva di enzimi per la digestione del cibo e per far fronte ad un elevato quantitativo di sostanze dannose da eliminare. Le vitamine vengono in gran parte disattivate, trasformandosi in sostanze chimiche non più utilizzabili, e non più benefiche. Radicali liberi, altamente reattivi, vengono invece prodotti, andando ad impoverire ulteriormente l’organismo. Questi sono solo alcuni dei problemi correlati alla cottura dei cibi.
Quando mangiamo cibo sottoposto a cottura, il nostro contingente di globuli bianchi aumenta considerevolmente, nel tentativo di contrattaccare le sostanze estranee che abbiamo introdotto. Se assumiamo un veleno od una droga, osserviamo lo stesso tipo di reazione difensiva. Tutto ciò non accade quando ci nutriamo con del cibo crudo e biologicamente appropriato.
Un pasto cotto non rappresenta ovviamente un avvelenamento mortale. Piuttosto, rappresenta un lento e graduale accumulo di tossine nel nostro organismo. E’ come se stessimo riempiendo un sacco di rifiuti: ad un certo punto, per quanto cerchiamo di comprimere la spazzatura nel sacchetto, avremo riempito ogni piccolo spazio disponibile, e cominceremo ad avere qualche problema. Allo stesso modo, i nostri problemi inizieranno quando il nostro corpo sarà saturo di tossine. I tessuti che sono costantemente a contatto con le sostanze tossiche si irritano, si infiammano, si ulcerano e infine induriscono. Le cellule muoiono più rapidamente, i tessuti degenerano e gli organi perdono la loro funzionalità.
Tutto ciò si traduce nelle tipiche malattie croniche che affliggono molte persone.
Il fatto che gli esseri umani siano vissuti per millenni cuocendo i propri alimenti non significa che questa pratica non sia dannosa, piuttosto attesta la grande capacità del corpo umano di sopportare gli abusi, ci fa capire anche che ci sono diversi livelli di abuso del nostro organismo (nutrendoci al fast food riempiremo molto più velocemente il nostro sacco dei rifiuti di sostanze decisamente pericolose), e dimostra che probabilmente la nostra aspettativa di vita potrebbe essere molto più lunga se decidessimo di vivere in accordo con il nostro mandato biologico.
Quali sono le altre abitudini salutari che ci permettono di ottenere una buona salute?
Anche se la cattiva alimentazione può nuocere maggiormente alla nostra salute, ci sono altre abitudini dannose che ci allontanano dal benessere. L’attività fisica, ad esempio, aiuta e migliora molti processi vitali, come la circolazione linfatica, che elimina le sostanze di rifiuto. Il sonno è altrettanto importante, perchè mentre dormiamo l’organismo recupera le proprie energie, rigenera le cellule e gli organi con le sostanze nutritive, rimpiazza le cellule vecchie e si libera dei materiali di scarto.
Respirare aria pulita fa si che il nostro sistema respiratorio e circolatorio non debbano lavorare troppo duramente per rimuovere le impurità. La luce del sole accresce e facilita l’assorbimento di nutrienti. Essere coinvolti in attività creative e soddisfacenti ci da un senso di appagamento ed accresce l’ autostima, il che migliora il nostro livello di energia. Tutti questi fattori, e molti altri, sono importanti nel determinare il nostro stato di salute.
Oltre a mangiare cibo alterato o industriale, fumare, bere bevande più o meno tossiche, dormire poco e non fare attività fisica, ci sono altri modi di minare la nostra salute. Ad esempio, sopprimere ogni sintomo con medicine, integratori ed anche prodotti erboristici. Un raffreddore, ad esempio, rappresenta una valvola di sfogo per l’organismo per poter eliminare le tossine accumulate ad un livello eccessivo. Imbottirsi di medicinali per sconfiggere il raffreddore fa si che le tossine non vengano eliminate, bensì trattenute all’interno in aggiunta alla tossicità del farmaco assunto. Soffocare costantemente gli sforzi eliminativi del corpo significa sovvertire la sua capacità di rimanere equilibrato ed in salute.
La saggezza del nostro organismo è molto più grande della nostra capacità di comprenderlo.
Tra le abitudini salutari dovremmo includere pertanto l’attitudine all’ascolto, alla fiducia ed al rispetto nei confronti dell’innata intelligenza del nostro corpo.
Perchè si diventa crudisti?
Le ragioni possono essere molte, ma in genere tutte hanno a che fare col desiderio di essere in salute. E’ facile incontrare crudisti che hanno cambiato la loro dieta dopo essere stati seriamente malati.
In genere si cerca un rimedio visitando dottori, naturopati, agopuntori e via dicendo, ma quando il problema ritorna, o quando ci si rende conto che la soppressione del sintomo non è la cura giusta, si comincia a dare uno sguardo alla dieta, per rimuovere la causa del problema piuttosto che la sua manifestazione.
I sintomi rappresentano la nostra opportunità di sapere che qualcosa non va in noi, per poter agire al meglio prima di danneggiarci seriamente.
La consapevolezza che siamo dotati di un così grande potere nel determinare la qualità della nostra vita, semplicemente vivendo secondo la nostra vera natura, rappresenta una profonda motivazione nel divenire crudisti. Possiamo renderci direttamente responsabili della nostra salute, senza metterla nelle mani di terzi, medici o nutrizionisti.
Nessuno può mangiare, dormire o fare ginnastica per noi, e queste sono le abitudini che determinano se saremo o non saremo malati. Migliorando il nostro stile di vita, possiamo scoprire la gioia ed il benessere che solamente un corpo internamente pulito ed in salute ci può dare.
Qual è l’aspetto più difficile da affrontare nel cambiare il proprio stile di vita?
Molte persone, attratte dai benefici che il crudismo regala, sono tentate di cambiare le proprie abitudini dall’oggi al domani, senza rendersi pienamente conto dei cambiamenti mentali, emotivi e di stile di vita che è necessario affrontare in una dieta cruda. Le vecchie abitudini sbagliate devono essere rimpiazzate con le nuove. Si tratta di un processo lento e che richiede molto impegno. Inoltre, ci sono molte informazioni nuove da imparare e altre vecchie da DIS-imparare. Gli amici ed i familiari inizieranno a preoccuparsi e a temere per la vostra salute, ed in generale è necessario avere una buona forza di volontà per seguire la propria natura in una cultura che incoraggia e supporta stili di vita distruttivi.
A volte vi sembrerà di essere gli unici al mondo ad avere cura della vostra salute. Inizialmente, avrete probabilmente a che fare con un processo di depurazione e di disintossicazione che potrebbe non essere piacevole: potreste accusare mal di testa, diarrea, nausea, debolezza, raffreddore, etc. E’ una fase necessaria per il benessere che arriverà in seguito, un piccolo conto da pagare, in un certo senso, per gli abusi commessi al nostro corpo, e per evitare di pagarne uno più salato in seguito.
Sono necessarie pazienza, fiducia e cooperazione in questo processo di rigenerazione e rivitalizzazione.
Tuttavia, la ricompensa vi ripagherà dello sforzo compiuto. I benefici che ne otterrete vanno al di là della vostra immaginazione. Nessuna malattia, vitalità, lucidità di pensiero, pelle luminosa, ringiovanimento, un fisico in ottima forma, niente cellulite, e molto altro!
Qual è il modo migliore di passare ad una dieta crudista?
Non c’è una formula valida per tutti per modificare il nostro stile di vita. C’è chi ha bisogno di tempo e di informarsi a lungo prima di fare il primo passo, e c’è chi decide di rivoluzionare la propria vita da un giorno all’altro.
Anche semplicemente mangiare frutta a colazione anzichè latte e biscotti rappresenta un enorme miglioramento per coloro che partono da abitudini particolarmente malsane. D’altro canto, coloro che già seguono una dieta complessivamente sana, sentiranno di voler fare cambiamenti più radicali.
Tuttavia un cambiamento troppo improvviso può portare a ricadere nel vecchio stile di vita, ed avere conseguenze psicologiche troppo stressanti. Piccoli cambiamenti graduali tendono ad essere più permanenti di radicali cambiamenti fatti all’improvviso.
Condividere l’esperienza con altre persone che stanno vivendo lo stesso cambiamento può essere molto utile!
[sara cargnello - www.missvanilla.eu
martedì 19 maggio 2009
martedì 5 maggio 2009
giovedì 23 aprile 2009
le foto del corso di cucina naturale
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Ci sono le esperienze che contano qualche cosa nella vita.. ne viviamo parecchie e questa è una di quelle che si fanno ricordare. Inizio con la mail di Elena che vale più di mille parole:
ciao enrico,grazie ancora di tutto per la bella giornata e serata di ierimi sono sentita a mio agio in cucina, con te e con i corsisti, tu sei stato molto accogliente e disponibile con me, mi è piaciuto anche come abbiamo lavorato insieme molto fluidamente, senza intoppi, prendendoci e lasciandoci lo spazio giusto a vicendaanche l'organizzazione col fornello "da campeggio" è andata bene, unico neo, ma ce lo siamo già detti, sarebbe stato bello offrire un piatto "arcobaleno" perchè soprattutto alcune cose si prestavano ad essere mangiate col riso e anche il riso era stato pensato per essere accompagnato e "colorato" dai contorniper me è andata in ogni caso benissimoun abbraccioa presto, speroelena
ecco una persona chiara che nonostante non avessimo mai lavorato assieme abbiamo “improvvisato” dal vivo una lezione di cucina. Le virgolette sono d'obbligo perchè si può improvvisare solamente quando si hanno le idee chiare su quello che si sta facendo.
Il “neo” lasciamelo dire è da me considerato come vederlo su un bel viso: aggiunge quel tocco in più.
E qui aggiungo un pensiero per elena indecisa a creare un blog... questa è la potenza di poter scrivere e far vedere tutto questo, quello che si è fatto e poterlo spiegare; la ricetta più votata sono state due il riso basmati allo zenzero e limone e le crèpes ai ceci con latte di cocco, eccole:
Riso basmati allo zenzero e limone
1 T di riso basmati integrale
2 T di acqua o brodo vegetale (senza glutammato)
1 p di sale
1 cipolla
1 pezzetto di zenzero
1 limone
2 C di olio e.v. di oliva
1 C di panna di soia (fac.)
Procedimento
Saltare nell’olio la cipolla a mezzaluna sottile, unire il riso sciacquato bene, l’acqua e il sale, lasciar cuocere per circa ½ ora senza mescolare, finchè l’acqua sarà stata assorbita quasi completamente dal cereale, unire eventualmente la panna di soia e giù dal fuoco zenzero e buccia di limone grattugiati, mescolare bene e servire caldo
N.B. le dosi si intendono per 4/5 persone; C=cucchiaio , c=cucchiaino, T= tazza, q.b.= quanto basta, p= pizzico, per “olio e. v. di oliva” si intende extravergine di prima spremitura a freddo; gli ingredienti si intendono possibilmente - da agricoltura biologica, da commercio equo e solidale, da produzione propria o - locale, da raccolta di selvatico
Ingredienti per 4 persone Quantità
Latte di cocco gr. 250
farina ceci gr. 30
farina tipo “00” gr. 70
olio di semi di mais gr. 50
un pizzico di cremor tartaro
Procedimento
Emulsionate tutti gli ingredienti e lasciate riposare per un quarto d'ora.
Oliate con filo di olio una padella con un fondo spesso, arroventatela e versateci un misurino di pastella, aspettate che cuocia e rivoltatela delicatamente per farla cuocere anche dall'altra parte; continuate così fino alla fine del composto.
Queste crèpes si possono farcire a piacimento sia dolci che salate: un dolce curioso è un ricordo del ben più famoso”Bounty” : farcite la crespella al cocco con della crema al cioccolato. Durante la serata la colonna sonora è stata portata sempre da elena e sono stati magnifici cd di bossa nova di Jobim
domenica 19 aprile 2009
sabato 18 aprile 2009
i'm sorry!

martedì 14 aprile 2009
primo piatto del pranzo di Pasqua
La pasqua appena trascorsa ha dato modo di trovare almeno un momento di riflessione per tutti... non voglio fare retorica spicciola ma la vita continua ed è il vero segno di rivincita...
nel mio piccolo ho cucinato per il pranzo pasquale e due sono stati i piatti più piaciuti: quello della foto che sono i gnocchi di patate alla robiola e maggiorana nei fiori di zucchina.
prendete dei gnocchetti di patate già pronti oppure fateli facendo lessere 4 o 5 patate con la buccia e una volta lessate fatele intiepidire, pelatele e impastatele con circa 2 hg di farina bianca doppio zero, la quantità varia a seconsa delle patate, comunque si dovra arrivare ad un impasto morbido e asciutto; lasciatelo raffreddare e nel frattempo preparate una salsa con 2 vasetti di robiola (circa un etto) un contenitore di panna da cucina (200 ml), molte foglioline di maggiorana fresca, grattuggiata di pepe nero, parmigiano e regolate di sale. Portate a bollore abbondante acqua salata e dopo aver preparato i gnocchi tuffateli e scolateli appena vengono a galla. mantecateli nella salsa di robiola, fateli raffreddare e con un cucchiaio riempite i fiori di zucchina. Adagiateli in una teglia coprite con carta da forno bagnata nel vino bianco e poi strizzata. Potete servirle sopra una crema di robiola o come nella foto con due salse: una di pomodori secchi e una di erba cipollina. Accompagnate con un Barbera d'Asti o un Dolcetto di Ovada. Per completare visto che è una ricetta laboriosa assai consiglio un buon cd di Francesco de Gregori: "per brevità chiamato artista" che come sempre riesce a creare stupende "immagini musicali", grazie.
martedì 7 aprile 2009
questo blog è a lutto
martedì 31 marzo 2009
penne con pesto di rucola, pomodorini canditi al pepe bianco e scamorza affumicata

Ho ritrovato un vecchio amico, le coincidenze non hanno mai fine perchè parlando con sua moglie delle nostre esperienze culinarie, lei del sud, io del nord, salta fuori questa ricetta e da come me ne ha parlato non ho resistito dal personalizzarla:
mentre cuociono 300 gr. di pasta in abbondante acqua salata, mettete 100 gr. di rucola, due o tre foglie di basilico, una manciata di mandorla e olio extra vergina di oliva q. b. per ottenere una salsa fluida passando il tutto al mixer... poi tagliate a metà 100 gr. di pomodorini pachino e panate la parte della polpa in un mix di zucchero e pepe bianco tritato, arroventate una padella con il fondo spesso e appoggiate i pomodorini dalla parte della panatura, per 2 o tre minuti poi quando lo zucchero caramella toglieteli dal fuoco, scolate la pasta fatela saltare con un poco di acqua di cottura con il pesto di rucola, e dadini per 100 gr. di scamorza affumicata. Servite subito e appoggiate i pomodorini sulla pasta e finite con un giro di olio a rudo.
Ringrazio LINA e MASSIMO di LECCE!!!
giovedì 26 marzo 2009
che serata!

sabato 21 marzo 2009
crema di lenticchie e patate con riso nero alle erbe selvatiche
piatto leggero che può andare bene in qualsiasi momento...
Lessate il riso nero in abbondante acqua non salata per circa 30 minuti e salatelo quando ormai è a fine cottura; lasciatelo riposare in acqua per 5 minuti e poi scolatelo.Lessate due patate medie e 100 grammi di lenticchie con una piccola cipolla... scolatele e frullatele a crema.
Rosolate il riso nero con un cucchiaio di olio extravergina di oliva e le erbe selvatiche ( fresche oppure secche in alternativa) che possono essere: crescione, ortica,cipollina,tarassaco ecc.
stendete la crema su un piatto e al centro adagiate il riso nero, guarnite con un filo di olio e prezzemolo e se volete una grattuggiata di limone. Servite con un buon vino bianco come il
Verdicchio Castelli di Jesi Dominè Pievalta Barone Pizzini sapido e avvolgente, buon appetito
martedì 17 marzo 2009
16marzo2009
Si è concluso il corso dedicato al pesce proprio ieri sera; questo è un momento di convivialità, di degustazione e di umanità... si discute e si propongono suggerimenti e modifiche alle ricette appena realizzate. Devo dire che durante i vari corsi l'ingrediente principale è la grande umanità che traspare dai partecipanti dimostrata dalla voglia di imparare anche da chi in cucina non ha ancora messo piede...
lunedì 16 marzo 2009
nuovo dolce in carta
Dura vita da chef... riesci a caricare un'immagine di un piatto e aspettare le calende greche per inserire la ricetta! Certo potete comunque richiederla all'indirizzo mail oppure aspettare la riuscita pubblicazione! Comunque il piatto è : ovis mollis con zabaione al marsala e fragole; un omaggio ad un corso di cucina tenutosi nel ristorante "Via del borgo" a Concorrezzo dove i lunedì sera lo chef Roberto Andreoni insegna piatti tradizionali tipici e raffinati come questo...Soprattutto insegnare a fare lo zabaione a mano, il risulatato è una nuvola di crema!