giovedì 15 settembre 2011

Cena di Domenica 24 Luglio 2011


Navigo nel web da anni ormai, mi vanto di volere tutto sotto controllo... un cliente affezionato mi prende in giro chiedendomi quanti nuovi siti ho aperto questa settimana... sì è vero sono dentro un pò dappertutto e meno male così ho avuto la possibilità di scoprire questa recensione.
La cosa più difficile per chi ha un locale è avere un giudizio sincero, vero e libero da condizionamenti.
Nell'anonimato del web chiunque riesce a dire qualsiasi cosa; in questo caso diversi motivi sono da considerarsi importanti.
Partiamo subito dal fatto che  Bob, ( così si chiama nel sito) si è preso la briga di scrivere una recensione sul mio locale, e non è una cosa da poco. Quanta gente lo farebbe? Sedersi e pensare a cosa scrivere e scrivere anche bene tra l'altro'? Ecco, sono pochissimi, e questo Bob è uno che ha scritto parecchio, su un sacco di locali in provincia e fuori ( aggiungo beato lui).
e poi è uno tosto, uno che non si ferma alle apparenze ma scava e curiosa restando pur sempre al suo posto... io , che di solito cerco di conoscere personalmente i possessori delle cartoline regalo, non ricordo di avere parlato con qualcuno e con lui in particolare.
Quindi la seconda considerazione, che pur non parlando con me, ha colto al volo delle problematiche che in molte occasioni vengono sviscerate al tavolo con gli avventori incuriositi.
Che sono: la location, il locale, i piatti e lo chef.
Mi piace perchè ha la freschezza della sorpresa e anni luce distante dalle altre recensioni ( poche del resto) dedicatemi ma che avevano la stessa forza dell'elenco del telefono.
Sto ancora pensando se rispondergli, chiarendo solo un paio di punti, oppure attendere la sua prossima visita, che anche se verrà in incognito conto sul fatto che saprò riconoscerlo.
Questa recensione arriva in un periodo di transizione. Anche il blog soffrirà una riduzione di ricette, per dare spazio agli sviluppi iniziati un mese fa con il cambio del nome e che proseguono in un "restayling" che verrà aggiornato tutte le volta che ne vale la pena,(ovvio).
Sarà bello vedere scritta una trasformazione ancora in atto che conosco da dove è partita ma non conosco ancora dove mi porterà....

giovedì 1 settembre 2011

Chi ha paura del vegetariano?

    stamattina sulla strada del ritorno dalla spesa al "cash" mi trovo davanti un tir che aveva sulle porte posteriori la pubblicità di nuovi prodotti per l'edilizia che erano anche ecosostenibili;
e per sottolineare il messaggio, di fianco c'era la fotografia di una cazzuola con sopra un pò di cemento e da questo cemento sbucavano dei fiori ....
Effettuare un sorpasso neanche a parlarne, e poi questa gigantografia davanti mi ha fatto riflettere.... La voglia di naturale è proprio sfociata in tutti i campi: persino in questo dell'edilizia, dove sin dai tempi di Celentano e la sua "Via Gluck" la cementificazione era sinonimo di contro-natura.
Il cemento uccideva la natura, oggi vedo qui a grandi lettere non è più così, dal cemento nascono i fiori, ( cosa che se succedesse davvero sarebbe sintomo di gravi problemi alla costruzione) ma va così, da tutte le parti c'è questa voglia di naturale, di sano , di ecologico di questa nuova consapevolezza che facciamo parte di un disegno più grande di noi ecc ecc.
Anche qui, nel ristorante la gente si avvicina al vegetariano, al vegano, incuriosita e affascinata...
e i discorsi al tavolo sulle mie ricette si arricchiscono di osservazioni fatte dai clienti ... per esempio la scelta vegetariana e quella più profonda , vegana, comportano un grande sacrificio per le persone. Una ricerca continua di materie prime, imparare a cucinarle e una continua attenzione nella scelta di quello che si mangia ... dappertutto... e di fronte a tutto questo impegno,  i miei clienti vegetariani si fermano di fronte al fatto che per mangiare da me devono  spostarsi in macchina..
" ahh se solo tu fossi stato un pò più vicino...!!!" è la frase ricorrente che sento dopo la serie di complimenti.
 Ma come, fai km e km per feste vegan, acquisti naturali in capo al mondo.... e per mangiare invece, dovrei essere vicino a casa tua.
Qualcosa non quadra... intanto mi rendo che la richiesta vegetariana e vegana non esiste, proprio oggi parlando con un operatore del settore è rimasto stupito dal fatto che io non solo sono l'unico che propone vegetariano nella mia "città" ( capirete nemmeno 2000 anime!) ma il solo in tutta la provincia! E , siccome gli ultimi dati sulle abitudini alimentari degli italiani indicano questa scelta etica in costante aumento , con numeri altissimi.. (vedere anche  questo articolo http://www.ilcambiamento.it/vegetarianesimo_veganesimo/kit_aprire_ristorante_vegetariano.html ) mi chiedo dato che il bacino di utenza  della mia più vicina cittadina supera i 30.000 abitanti dove sono quelli che dovrebbero sostenermi? E' evidente che qualcuno non la racconta giusta...
 o sono le mie sostenitrici in questo articolo http://magiedichicca66.wordpress.com/2011/08/31/la-locanda-del-giusto/( cosa che io non metto assolutamente in dubbio)  oppure i vegetariani non esistono, semplice.
Salvo il fatto che ognuno è libero di scegliere dove meglio stare e andare, non deve essere dimenticato il fatto che la scelta vegana , come dice la dolcissima Felicia, è una scelta d'amore , verso se stessi e tutto il resto ( tutto compreso non resta escluso nessuno! la prima forma di amore non razzista perchè le proprie scelte vanno a vantaggio anche di altri a cui questa filosofia non può fregare di meno....) e  quindi si dovrebbe almeno essere coerenti.
Aggiungo una postilla per una osservazione fattami qualche tempo fa circa la mia proposta onnivora . Mi si faceva notare che il vegano non ama mangiare dove c'è possibilità di contaminazione... vuol dire che il vegano non mangia o è costretto a fare km e km per cercare un ristorante esclusivamente dedicato... ma questa è una questione di scelte... infatti io considero essere vegano al 100% impossibile nella nostra società; troppe commistioni , troppe comodità per non accettare il fatto  che  agli animali fanno di tutto per migliorare  il nostro benessere.
La voglia di sano e naturale dove è finita?

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