domenica 27 maggio 2012

Insalata di tofu



Nonostante tutto la semplicità è veramente la cosa che soddisfa di più:

Ingredienti:
tofu al naturale
pomodori datterini
olive nere toste
limone non trattato
origano
sale pepe olio evo

Procedimento:

Tagliare a dadini il tofu, togliere il nocciolo alle olive, tagliare a pezzettoni o pomodori, tagliare a cubetti il limone. In una padella friggere i pezzetti di tofu, scolarli, asciugarli su un pannocarta e lasciare raffreddare.
Poi mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola, irrorrate di olio e regolate di sale e pepe.
Da gustare 'in coppa 'o Vesuvio.

venerdì 18 maggio 2012

Arrosto per tutte le occasioni


Ingredienti:


50 g . di ceci secchi
50 g. di fagioli neri secchi
50 g. di lenticchie secche
50 g. piselli secchi
50 g. di noci sgusicate
50 g. di nocciole
aromi misti: salvia, rosmarino, maggiorana
sale pepe cipolla aglio
3/4 estrusi di riso (o di farro o di kamut se non avete problemi con il glutine)


Procedimento:


Metti tutti gli ingredienti, tranne gli estrusi, in una pentola e rosolali per 10 minuti.
Sfuma con del vino bianco secco e aggiungi pain piano, dell'acqua o del brodo di verdure, come per fare il risotto. Continua fino alla completa cottura dei legumi, poi frulli tutto insieme agli estrusi, che agiranno da addensante e legante in cottura ( non cercare di aiutare il frullatore con dei liquidi perchè, poi in cottura non si lega il tutto). Prepara un polpettone e avvolgilo in un foglio di carta forno bagnato e strizzato di vino bianco e fai cuocere in forno per mezz'ora a 180 gradi. Una volta cotto fai raffreddare completamente prima di tagliarlo, poi si scalda in forno oppure in padella con un poco di salsa di soia o crema di riso.
Assaggiate e mi direte.

mercoledì 2 maggio 2012

Ah, l'oriente...

Torniamo a noi....



Crespelle di ceci al latte di cocco

Ingredienti

Latte di cocco                             gr. 250

farina ceci                                   gr. 30
farina tipo “00”                          gr. 70
olio di semi di mais                     gr. 50
un pizzico di cremor tartaro


Procedimento

Emulsionate tutti gli ingredienti e lasciate riposare per un quarto d'ora.
Oliate con filo di olio una padella con un fondo spesso, arroventatela e versateci un misurino di pastella, una volta rosolata rivoltatela delicatamente per farla cuocere anche dall'altra parte; continuate così fino alla fine del composto.
Queste crèpes si possono farcire a piacimento sia dolci che salate: un dolce curioso è un ricordo del ben più famoso”Bounty” : farcite la crespella al cocco con della crema al cioccolato.
E, una volta fatto questo...

Crèpes al latte di cocco
 alle 5 spezie

Ingredienti

fagioli borlotti     gr 150
patate lessate     gr 100
aromi dell'orto: rosmarino, salvia, alloro
lievito alimentare in scaglie

Five-spice powder:


Ingredienti




- 1 cucchiaini da tè di pepe di Szechuan
- 2 stelle di anice stellato (piccole)
- ½ cucchiaini da tè di chiodi di garofano
- 1 cucchiai da tavola di cannella in polvere
- 1 cucchiai da tavola di semi di finocchio



Procedimento

Fate rosolare i fagioli lessati e le patate in un filo d'olio con gli aromi e le spezie senza scaldare troppo. Sfumate con del vino bianco e schiacciate il tutto con una forchetta, addensate con il lievito. Regolate di sale e farcite con questo ripieno le crèpes. Servite accompagnando con dei pomodori confit.


giovedì 19 aprile 2012

Interessante

"Ecco come un avicoltore mi ha descritto la procedura:


Non appena le femmine diventano adulte ( che per le tacchine industriali vuol dire tra la ventitreesima e la ventiseiesima settimana e per le galline tra la sedicesima e la ventesima ) le mettono in capannoni e abbassano la luce; arrivano a tenerle al buio totale per ventiquattr'ore al giorno, sette giorni su sette. E le alimentano con una dieta molto povera di proteine, quasi da fame. Questo processo dura da due tre settimane. Poi accendono le luci sedici ore al giorno per le tacchine e venti per le galline, per convincerle che è primavera e passano ad una dieta altamente proteica. Così gli animali cominciano subito a deporre le uova. Ne hanno fatto una scienza tale che possono fermarla, avviarla e così via. In natura, insieme alla primavera arrivano gli insetti, l'erba e le giornate si allungano; è un sistema per dire agli uccelli " meglio cominciare a deporre, la primavera sta arrivando". E controllando la luce,il mangime e il tipo di alimentazione l'industria costringe galline e tacchine a deporre uova tutto l'anno. Ed è quello che . Circa due o tre volte quante ne deporrebbero in natura. Dopo il primo anno di produzione le uccidono perchè nel secondo anno non deporrebbero altrettante uova: l'industria ha stabilito che è più economico macellarle e ricominciare daccapo che tenere e nutrire galline che depongono meno uova. Queste pratiche spiegano in gran parte perchè al giorno d'oggi la carne di pollo e di tacchino sia così economica.
Una gabbia per galline ovaiole concede all'animale una superficie di circa quattro decimetri quadrati: uno spazio grande come un foglio A4. Con un pavimento inclinato e fatto di fili di ferro.
Non tutti i polli devono sopportare questo, i polli da carne sono fortunati: possono arrivare ad avere anche nove decimetri quadrati.
Negli ultimi cinquant'anni sono stati creati due generi di pollame diverso ( polli da carne e galline ovaiole) ciascuno con il proprio genoma, li chiamano sempre polli e galline ma hanno corpi e metabolismi diversi, progettati per funzioni diverse.
Una volta i polli avevano un'aspettativa di vita di circa 15-20 anni; oggi di regola i polli da carne vengono macellati verso le sei settimane. Il loro tasso di crescita è aumentato di circa il quattrocento per cento.
Cosa succede invece a tutti i pulcini maschi delle galline ovaiole? Che va da sè non sono polli da carne?
Che funzione possono avere?
Nessuna.
Per cui tutti i pulcini maschi delle ovaiole vengono distrutti.
Gran parte dei pulcini maschi di ovaiola vengono risucchiati da una seria di condutture per finire su una piastra elettrificata.
Crudele?


"Se niente importa"
di Jonathan Safran Foer

sabato 11 febbraio 2012

Che fine hanno fatto quei piatti particolari???


Devo ammettere che è stata dura lo scorso anno riuscire a cambiare assetto societario e nome del locale... ma niente in confronto alla impossibilità di cambiare le destinazioni e i links sul web.
 Sporadicamente mi viene chiesto l'esistenza di una degustazione vegetariana scoperta online sul sito.
 Ho specificato "sporadicamente" ma senza soluzione di continuità, i riferimenti al sito e alle proposte vegetariane creano disagi sia a quelli che si siedono nel locale con una aspettativa particolare sia a me che devo spiegare il cambio di rotta.
 Sinceramente non capisco perchè dopo sette anni sette , adesso che i piatti vegetariani non li faccio più la gente scopre l'esistenza non solo della dieta vegetariana ma anche dei miei siti, prima nonstante la pubblicità e innumerevoli ricette pubblicate rimanevo nell'oblio ....
 ma sento già qualcuno dirmi che è sempre così...
 Approfitto per dire che ho nascosto il blog di Pancapanna per evitare che esca nei motori di ricerca e creare false aspettative e pubblicare il menù della Locanda appena aggiornato




Prima che finisca la stagione, una ricettina dell'antipasto più gettonato quest'inverno





Polenta croccante con crema di castagne al miele e bacon di speck


Ingredienti:


Fogli di riso per involtini primavera

polenta già pronta

funghi porcini (freschi o secchi)

formaggio

castagne secche

miele di acacia

speck a fette

un tuorlo

olio di mais per friggere

Procedimento:

Mettete a lessare le castagne secche in acqua con un ramo di rosmarino. Quando sono stracotte scolatele tenendo un poco d'acqua di cottura,e frullatele a crema con un abbondante cucchiaio di miele.

Scaldate la polenta leggermente e amalgamatela con i funghi e il formaggio,

ponete i fogli di riso in acqua molto calda e appena ammollati stendeteli su un tagliere, separateli a metà e in ognuna di esse mettete una pallina di polenta calda.

Spalmate i bordi di tuorlo e chiudete il riso attorno alla polenta a pacchetto. Lasciate riposare un dieci minuti.

Portate a ebollizione l'olio, e tuffatevi la polenta, lasciate cuocere per almeno 10 minuti circa e mentre asciuga nella carta assorbente friggete le fette di speck. Servite realizzando delle strisce di crema di castagne sul fondo e appoggiate la polenta sopra, guarnendo con dei petali di speck fritto.

Accompagnate con un vino brioso come un Bonarda a temperatura ambiente, buona giornata.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...